Dal sito di Mousse
Il lavoro di Henrik Olesen è un’indagine sullo spazio caleidoscopico dell’identità e dei suoi cambiamenti nel corso della Storia. Biografie e sottoculture dimenticate sono al centro della sua ricerca, interessata a rivelare come i corpi siano mutevoli, soggetti a una molteplicità d’inaspettate ibridazioni. L’arte di Olesen sfida ogni forma stabile di catalogazione biologica, attaccando la versione ufficiale della storia, tramandata dalla cultura eterosessuale. Come in un viaggio a ritroso nel passato, tra morte, tortura e redenzione, l’artista danese traccia la strada di una nuova rappresentazione del sesso e dell’omosessualità, liberata da tutte le costrizioni della modernità...
Vorrei cominciare parlando dei concetti di “democrazia” e “autorità”, dal momento che tutto il tuo lavoro è incentrato sul ruolo e sulla rappresentazione delle minoranze in ambito storico e sociale. Hai anche pubblicato un libro (What Is Autorithy, 2002) il cui obiettivo era individuare le origini della criminalizzazione dell’omosessualità, mettendo in dubbio la legittimità della democrazia occidentale, presentata come una costruzione ideologica ed egemonica. Mi chiedo se e quanto le tue opinioni su tutto ciò siano cambiate nel corso degli ultimi anni.
What Is Autorithy metteva a confronto una serie di lavori realizzati in un periodo compreso tra il 1995 e il 2001. Onestamente, le cose nel mondo sono molto cambiate da allora. Adesso sarei più cauto nelle mie affermazioni. Vedi, quando avevo cominciato, tutto il mondo dell’arte mi sembrava estremamente etero, e conoscevo veramente pochi artisi gay e lesbo attivi nella scena. Molti dei miei lavori di quel periodo cercavano così d’impostare una riflessione sull’omosessualità, parlando di corpo, riproduzione, democrazia, norme, ecc. Come tutti, cercavo di trovare la mia strada in un contesto esterno difficile, esito di una egemonia eterosessuale, per usare il tuo termine.
In molti dei miei vecchi lavori, come Lack of Information o Autorithy, la mia intenzione era di affrontare omofobia e razzismo, mostrando quanto questi siano parte della logica patriarcale della democrazia europea. Dal momento che le leggi europee sull’omosessualità sono molto cambiate nel corso degli ultimi dieci anni, nel bene e nel male, i lavori presentati in quel libro appaiono oggi molto diversi dagli anni in cui li avevo realizzati. Credo che quei progetti siano leggibili adesso come degli statement su uno specifico momento storico. Di conseguenza, sono forse meno interessanti per una riflessione generale sulla democrazia....
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