Quando
un evento apre le porte al dolore la vita assume una nuova prospettiva. Esso
penetra dentro di noi e lentamente si unisce al nostro essere trasformandolo.
Se
non siamo vigile prende il soppravvento e può trasformarci.
L’impossibilità
di condividere questa emozione, come per tante altre, ci chiude in una
situazione di non sfogo che riverbera dentro di noi, anche se pienamente
consapevoli ci sentiamo assenti, distanti da chi circonda, in quanto posti in
un’alterità incomunicabile, per cui solitaria.
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